Capriole impossibili - Complicazioni di affari semplici e semplificazione di sentimenti complessi
Ragionavo, ultimamente, su quanto a volte perdiamo tantissimo tempo in operazioni di complicazione di attività apparentemente molto semplici e di come, viceversa, ci sforziamo a semplificare cose che non hanno, in realtà, nulla di realmente semplificabile (senza sacrificare ciò che davvero sono).
<<Per qualche motivo, per esempio, proviamo ad applicare idee complesse (conoscersi, parlare, interagire, ridere o ironizzare) affidandole a strumenti semplici (le app di Dating online, il tasto condividi di una storia o di un reel).>>
Tranciamo, di fatto, la relazione umana facendo swipe, o schiacciando e cercando il destinatario tra i recenti, torcendoci in capriole per tenere vivi, o creare, rapporti di cui a volte sentiamo che non ci importa nulla. Non tanto perché non ci importi veramente, ma più che altro perché fatichiamo, oramai a trovare stimolo nel dare qualcosa di più.
<<Ci ostiniamo, deliberatamente, a tenere in vita fiori di plastica, rapporti dove solo la forma fa sostanza, dove la noia ha fatto posto all'amore dei primi giorni.>>
Ci struggiamo complicando affari semplici, mantenendo apparenze, o a volte dimostrando insicurezze anche solo in sguardi di presunta intesa.
Mi torna alla mente, a volte, la scena di Magda/Irina Sanpiter, disperata moglie del disperante marito Furio/Carlo Verdone. Una donna sovrastata nella sua esistenza dalle convenzioni, da un marito egotico e logorroico, da figli "tutti loro papà", e da una vita scandita da ritmi immutabili fino all'arrivo di Raoul/Angelo Infanti.
<<Una freschezza che tutti meritano di recuperare, un incontro fortuito, una scintilla su benzina che scatena una fiamma che si vede dal cielo.>>
Pezzo scritto ascoltando "Train - Drops of Jupiter" e "Ghost - Mary on a Cross"
"But tell me, did the wind sweep you off your feet?
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