Il Vano Anecoico - Buchi neri ed altre sensazioni

 








Dettagli di solitudine (selfmade)



Il Vano Anecoico - Buchi neri ed altre sensazioni - perché inizia questa avventura...

Quando ho deciso di ricominciare a scrivere un blog, un'ulteriore massa di segnali elettrici in libertà all'interno di un server ancorato a chissà quale pavimento sulla Terra, stavo riflettendo su come gli esseri umani, da sempre, si rifugiano in divertissement, non necessariamente scientifici ed organizzati, per cercare di placare i rumori non udibili delle loro anime. 

<<Dipingere, suonare, scrivere, correre, fare artigianato, uscire in moto senza una meta, persino fare le pulizie, diventano metodi per rifugiarsi nel proprio "Vano Anecoico">>.

Il proprio personale vano anecoico, la stanza dove, per effetto di un gioco di risonanze assenti, è possibile ridurre l'eco fino quasi ad annullarlo, rimanendo in compagnia dei rumori del proprio essere fisico, il deglutire, lo sbattere delle palpebre, persino il battere del proprio cuore. 

<<Non sono sicuro che fosse necessario questo terzo esperimento; terzo perché arriva dopo 2 blog di gioventù, tenuti in vita con la cura che ne derivava dall'entusiasmo dei periodi universitari - soffocati in fasce da quella noia da Seneca arrembanti figli della frustrazione>>.

Dopo tutto questo tempo, a 38 anni non compiuti, nel periodo forse più critico della mia vita terrena (questa, se hanno ragione i Buddhisti ed i fan della μετεμψύχωσις, della trasmigrazione dell'anima e della reincarnazione) era necessario rifugiarmi - chi può dire fino a quando - nel mio vano anecoico. 

<<Qui dentro, mentre i primi 2 blog erano drammaticamente precisi come intenti ed obiettivi, voglio lasciare libertà alle sensazioni, agli argomenti, persino al silenzio delle parole sostituito da immagini, canzoni significative, o video (anche non miei)>>.

Questo vano, inteso come stanza, ma anche come sinonimo di inutile non ha nessun senso se non permettervi di fermarvi, di fianco a me, ad ascoltare le sensazioni che possono richiamarmi le cose che mi accadono in vita. Una trasferta per una gara di Brazilian Jiu Jitsu, una sveglia clamorosamente anticipata che mi lascia godere un'alba diversa dal solito, un dialogo di massimi sistemi con il passante ubriaco che aspetta un bus ignaro che l'ultima corsa era alle 22... 

<<Tutto qui dentro ha senso e, spesso, non ne ha; figlio dell'attimo e della volontà nemmeno troppo celata di non ingabbiare i pensieri nel luogo del cervello che gli dona oblio se non li formalizza>>.
 
A valle di ogni post troverete la colonna "sonora" con cui li ho scritti; a volte sensatamente su ciò di cui si parla, a volte solo in casualità da "Spotify Shuffle", servono a fornirvi una più grande aderenza di come mi sentivo durante la redazione del flusso di coscienza...

<<Possa questo viaggio, breve o lungo, accompagnarvi verso una maggior conoscenza di Alessandro, che questo possa o meno suscitare interesse, ammirazione o disprezzo, silenzio indifferenza o empatica commozione>>.

Ogni foto se scattata da me troverà una didascalia e la scritta (selfmade). 
Concludo infine con un grande enigma dell'umanità, una frase palindroma attribuita a Virgilio, il cui significato ancora, dopo tanti anni dalla fine dei miei studi liceali, continua ad affascinarmi:

 In girum imus nocte ecce et consumimur igniandiamo in giro di notte, e così siamo consumate dal fuoco









28 Settembre 2023 - Vista di Milano Ovest (selfmade)




Pezzo scritto con il sottofondo di "Experience" di Ludovico Einaudi


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