Il Vano Anecoico - Buchi neri ed altre sensazioni
Dettagli di solitudine (selfmade)
Il Vano Anecoico - Buchi neri ed altre sensazioni - perché inizia questa avventura...
Quando ho deciso di ricominciare a scrivere un blog, un'ulteriore massa di segnali elettrici in libertà all'interno di un server ancorato a chissà quale pavimento sulla Terra, stavo riflettendo su come gli esseri umani, da sempre, si rifugiano in divertissement, non necessariamente scientifici ed organizzati, per cercare di placare i rumori non udibili delle loro anime.
<<Dipingere, suonare, scrivere, correre, fare artigianato, uscire in moto senza una meta, persino fare le pulizie, diventano metodi per rifugiarsi nel proprio "Vano Anecoico">>.
Il proprio personale vano anecoico, la stanza dove, per effetto di un gioco di risonanze assenti, è possibile ridurre l'eco fino quasi ad annullarlo, rimanendo in compagnia dei rumori del proprio essere fisico, il deglutire, lo sbattere delle palpebre, persino il battere del proprio cuore.
<<Non sono sicuro che fosse necessario questo terzo esperimento; terzo perché arriva dopo 2 blog di gioventù, tenuti in vita con la cura che ne derivava dall'entusiasmo dei periodi universitari - soffocati in fasce da quella noia da Seneca arrembanti figli della frustrazione>>.
<<Qui dentro, mentre i primi 2 blog erano drammaticamente precisi come intenti ed obiettivi, voglio lasciare libertà alle sensazioni, agli argomenti, persino al silenzio delle parole sostituito da immagini, canzoni significative, o video (anche non miei)>>.
<<Tutto qui dentro ha senso e, spesso, non ne ha; figlio dell'attimo e della volontà nemmeno troppo celata di non ingabbiare i pensieri nel luogo del cervello che gli dona oblio se non li formalizza>>.
<<Possa questo viaggio, breve o lungo, accompagnarvi verso una maggior conoscenza di Alessandro, che questo possa o meno suscitare interesse, ammirazione o disprezzo, silenzio indifferenza o empatica commozione>>.
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